giovedì 21 aprile 2011

IL DISGUSTO..................

Isabella Tritto:


per favore, cominciate una lotta senza quartiere al bullismo in tutte le sue forme. dopo questo episodio, anche quello che è sucesso al bambino di 6 anni di catanzaro basta a mostrare le conseguenze di far passare certi comportamenti come "ragazzate". Grazie

Questi atti terribili non vanno nascosti, ma denunciati e adeguatamente perseguiti e puniti; qualunque altro atteggiamento porterebbe al perpetuarsi delle violenze. Infatti uno degli aggressori avrebbe subito la stessa violenza l’anno precedente.

Bisogna tutelare e proteggere le vittime, già così profondamente ferite, e far arrivare la nostra piena solidarietà e supporto e direi anche l’ammirazione per aver avuto il coraggio di denunciare l’accaduto; non è facile dire una cosa simile.

Meglio farlo senza citare il nome delle vittime e indirettamente, per non costringerle a rivivere in pubblico quanto hanno sofferto, ma giornali e Facebook sarebbero una buona finestra.

Condividete e diffondete il vostro ribrezzo per quello che è successo; fate sentire la vostra piena e completa solidarietà alla vittima e alla sua famiglia; condannate senza mezzi termini quello che successo e chiedete una punizione giusta, adeguata alla gravità del reato.

Perché di un crimine si tratta: la violenza sessuale, punita con la reclusione da 5 a 10 anni, che aumentano a 6-12 anni se la violenza è commessa nei confronti di una persona che non ha compiuto gli anni quattordici o in caso di violenza di gruppo.

Da quanto leggo sembra che NON sia del tutto vero che il fatto che abbiano meno di 14 anni li protegga da qualunque conseguenza, ma mi piacerebbe avere il parere di qualche esperto:
“…in caso di reo minore degli anni 14, per cui non imputabile, il minore viene riaffidato agli esercenti la potestà genitoriale e quindi "segnalato” all’Autorità Giudiziaria la quale, qualora lo ritenga "pericoloso", PUÒ DISPORRE CHE NEI SUOI CONFRONTI SI APPLICHI LA MISURA DI SICUREZZA DEL RIFORMATORIO GIUDIZIARIO O DELLA LIBERTÀ VIGILATA ai sensi dell'art. 224 c.p.:
SE, PER IL DELITTO, LA LEGGE STABILISCE COME PENA … LA RECLUSIONE NON INFERIORE NEL MINIMO A TRE ANNI, E NON SI TRATTA DI DELITTO COLPOSO, È SEMPRE ORDINATO IL RICOVERO DEL MINORE NEL RIFORMATORIO per un tempo non inferiore a tre anni.

Se non viene disposta la misura di sicurezza detentiva, il minore non imputabile può essere sottoposto alla misura rieducativa dell'affidamento al servizio sociale minorile o del collocamento in una casa di rieducazione o in un istituto medico-psico-pedagogico “

.... infine, nel caso di Napoli sembra che le famiglie degli aggressori li difendano e li giustifichino, e ritengano adeguata come punizione “qualche compito in più”…

Il minimo dovuto per legge è la bocciatura per “insufficienza in condotta”.
Infatti le gite fanno parte delle attività scolastiche; e ci vorrebbe una bella faccia tosta a non dare un bello zero in condotta ….

Poi il regolamento d’Istituto può prevedere pene anche più gravi, fino all’espulsione.

Ma se non li bocciano, dopo aver sentito la famiglia della vittima, io denuncio la preside e il consiglio di classe, al provveditorato e ai carabinieri…