domenica 11 marzo 2012

Se anche un bambino viene considerato uno spreco – La storia di Cristian

9MAR
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Come fanno ormai tutti quelli che non sanno dove sbattere la testa di fronte al silenzio delle istituzioni anche Mita, da giorni, vaga disperatamente per il web in cerca di qualcuno che la ascolti, che le spieghi perché al suo bambino, il piccolo Cristian Barbuscia di 10 anni -che soffre di Encefalopatia multicistica, per cause legate al parto e che gli ha provocato una tetraparesi spastica- hanno tolto tutto (ma proprio tutto). Già, perché non solo a Mita hanno ridotto il bonus sanitario da mille a 200 euro, non solo hanno privato il bambino del supporto di un’infermiera che lo assisteva due volte a settimana ma hanno tagliato anche le garze e le siringhe. Mita ha scritto a tutti: alla Regione Sicilia, alla provincia di Messina, ai giornali ma niente: silenzio assordante. Del resto, cosa dovrebbero dire: che nella cieca e furiosa determinazione di tagliare su welfare e sanità anche il misero supporto al suo bambino viene considerato alla stregua di uno “spreco”? Nessuna risposta a Mita nemmeno dalla trasmissione Mattino 5 cui si era rivolta sperando in un po’ di attenzione: “Il mio bambino non vede, non cammina, non parla, è epilettico e si nutre tramite sistema PEG: non so più cosa fare”. Ed è di fronte a quest’indifferenza che Mita ha deciso di rivolgere il suo appello disperato alle più sensibili orecchie del web: ha promosso una petizione on line, 1370 firme in due giorni, e ha aperto un evento su Facebook. Se servirà a qualcosa lo scopriremo. Intanto a Mita e al piccolo Cristian rivolgiamo i nostri più sinceri auguri.

MassimoMalerba